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Provate a immaginare di prendere a prestito il signor Palomar dal libro omonimo di Italo Calvino e di fargli osservare, una notte d’estate, il cielo. Esso lo colpirà immediatamente per la confusione di stelle, disperse a caso. Provate ora a indurre il signor Palomar a esaminarlo una seconda volta. Quel disordine gli apparirà come un ordine cosmico, imperturbabile notte dopo notte. Ma c’è anche una terza visione, da farsi a tavolino, col ragionamento, quella a cui il signor Palomar può pervenire per iniezione di un nuovo e formidabile disordine in quest’ordine. Qui egli potrà vedere, attraverso una binocularità mentale, un universo che si organizza disintegrandosi. È quello in cui le stelle nascono, esplodono, muoiono: è l’universo in espansione e in dispersione, in cui ordine e disordine convivono in uno strano rapporto.
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